Studi svedesi dimostrano che, i bambini con malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), in inglese inflammatory bowel disease da cui la sigla IBD, affrontano un alto rischio di cancro più avanti nella vita.
Lo studio “L’inizio dell’infanzia con malattie infiammatorie croniche intestinali e rischi di cancro“: uno studio di coorte svedese a livello nazionale 1964-2014”, è apparso sul giornale BMJ (una rivista medica Britannica). Ha riscontrato che tali bambini hanno una maggiore incidenza di tumori gastrointestinali, neoplasie linfoide e cancro della pelle, sia durante l’infanzia, sia durante l’età adulta.
Gli scienziati sanno già che gli adulti con la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, sono più a rischio di sviluppare il cancro del colon-retto. Altri fattori come la storia familiare del cancro del colon-retto e la colangite sclerosante primaria concomitante, una malattia epatica cronica, sono associati anche al cancro nei pazienti adulti affetti da MICI.
Mici e Cancro, lo studio sui pazienti svedesi.
Un gruppo di ricerca guidato dal gastroenterologo pediatrico Ola Olén dell’ospedale dei bambini e della gioventù di Sachs a Stoccolma ha analizzato i dati clinici raccolti dal Registro Nazionale Pazienti Svedese dal 1964 al 2014. L’elenco comprendeva 9.405 pazienti giovanissimi affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali.
Esaminando i pazienti fino all’età di 27 anni, i ricercatori hanno scoperto che quelli con MICI infantile avevano 2,2 volte più probabilità di sviluppare il cancro rispetto a persone di età e di genere simili che non avevano malattie intestinali. I pazienti con diagnosi di colite ulcerosa durante l’infanzia avevano 2,6 volte più probabilità e quelli con malattia di Crohn avevano 1,7 volte più probabilità di ottenere il cancro più tardi nella vita.
Il tumore del colon-retto, del piccolo intestino e del fegato era tra i tumori più comuni di questa selezione di persone. I pazienti con MICI avevano 18 volte più probabilità di sviluppare tumori gastrointestinali rispetto alla popolazione generale. Inoltre, questi pazienti mostravano anche un’aumentata incidenza di neoplasie linfoidi, melanoma e altri tumori della pelle.
Mici e Cancro, i risultati dello studio.
L’analisi dell’incidenza del cancro tra le varie fasce d’età non ha mostrato differenze statisticamente, nemmeno quando analizzate secondo gli anni o periodi di calendario. Questa osservazione suggerisce che l’incidenza del cancro e il rischio associato al cancro in questa fascia di popolazione affetta da MICI non è cambiata negli ultimi 50 anni.
“Abbiamo riscontrato un aumento del rischio di cancro nell’infanzia e più tardi nella vita per chi affetto da malattie infiammatorie croniche intestinali, in particolare il cancro gastrointestinale e le neoplasie linfoide”, sostengono i ricercatori. Eppure, nonostante l’introduzione di terapie più avanzate nei regimi di trattamento del paziente, come le terapie biologiche, l’incidenza del cancro non è cambiata in questa popolazione.
“I futuri programmi di sorveglianza devono prendere in considerazione questi risultati”, hanno concluso.